Un mondo diverso

Un mondo diverso.

Solo ieri caos, frastuono, confusione, accozzaglia di urla e suoni frantumati  e compattati in una ridefinizione di spazio e tempo frastornante e disorientante…come sempre nel fine settimana si aprono le porte di un mondo pseudo circense in cui fatico a trovare la mia collocazione;  fiere, sagre, convention, lambrusco-longa, stuzzica-gente, ciocca-Piatti e mangiatori di cioccolato che arrivano da tutta la regione, caroselli variopinti di giovani ancora più variopinti che ballano e cantano per le strade con l’intento di pisciare in libertà e di stupire gli umarlein in sofferenza prostatica.

Omero cantò nell’Odissea le gesta di Ulisse, il quale ebbe la forza, la fortuna e l’astuzia di sopravvivere alle avversità di un mondo ostile che cercava di impedire il suo ritorno a Itaca.

 Tale mi sembrava l’impresa ieri quando iniziai a percorrere le vie del signore per raggiungere il PalaMolza: la via diretta per Divisione d’Acqui e il Tempio, paragonabile all’attraversamento di Scilla e Cariddi e allora proviamo la via per il cavalcavia della Maserati, ma anche qui una barriera insormontabile presidiata da Polifemo e allora proviamo la via del centro, peggio che peggio.

Decido di ritornare sui miei passi e provare con la bicicletta, ma la maga Circe mi ha sgonfiato le gomme …e allora ultimo tentativo provo la via maestra della tangenziale; qui mi assiste il Dio Nettuno e riesco finalmente a raggiungere la mia Itaca, il PalaMolza …ad alcuni altri è andata ancora peggio.

Oggi un mondo diverso, strade sgombre, nessun mostro in agguato, al Parco Novi Sad sono spariti anche barboni, spacciatori ed extracomunitari vari. Incredibilmente non c’è alcun mercato straordinario e riesco a parcheggiare davanti al Palamolza immerso in un silenzio domenicale che vorrei poter incorniciare per la sua eccezionalità.

Pian pianino cominciano ad arrivare i ragazzini convocati per la partita accompagnati dai loro genitori; sembra quando ero piccolo e andavo a giocare nel campetto del prete, con lo sguardo che rifletteva l’aspettativa del gioco e intorno nient’altro se non la condivisione di quei momenti coi compagni di gioco.

Mi stropiccio gli occhi, sogno o son desto?

Oggi è veramente un mondo diverso.

Due partite, una vinta e una persa…i ragazzi hanno dato spettacolo e sono tutti felici, ritorno contento a casa con le lasagne che mi aspettano calde e fumanti nel forno…e adesso sono veramente felice anch’io!

Finalmente sono riuscito a vivere una domenica normale, in cui gli spazi e i tempi erano umanamente sostenibili e, per questo solo motivo, da tutelare al pari dei monumenti storici.

Allora se tutto questo è stato possibile una volta nella vita, cosa bisogna fare per poter far si che tale miracolo si ripeta? Devo recitare un rosario? Fare voto di castità? Quali sacrifici siamo disposti ad affrontare per poter godere di un mondo diversamente sostenibile?

 

 

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