Storia della Pallamano a Modena

Quelli del PalaMolza

I primi anni furono quelli dell’entusiasmo e della passione, di partite che diedero inizio alla leggenda della Pallamano , erano gli anni  in cui si passava a giocare dai cortili ai campi sportivi. Ci sono momenti nella vita, periodi, cicli che vengono assunti come miti di riferimento: una volta questi miti venivano scolpiti nella pietra delle chiese e dei monumenti pubblici perché così venivano divulgati e fissati nella memoria collettiva.

Così come nel duomo di Modena sono incise la Genesi , le favole di Fedro, la saga di Rè artù, così il ricordo della saga della Pallamano è affidata al duomo sportivo modenese , il PalaMolza, il primo storico palazzetto dello sport di Modena, la culla sacrale, prima della pallavolo, e poi della Pallamano.

Fra calcinacci , pietre consunte e muri sgretolati  , permane ancora l’alito vitale di chi diede inizio a questa straordinaria avventura che continua ancora a stupire dopo ben 45 anni.

45 anni , 9 lustri che percorrono un viaggio verso frontiere sempre nuove  e diverse attraverso un mondo di sport cangiante e sempre vivo , reso tale dallo spessore dei protagonisti e dal loro viaggio nel tempo; una storia, una favola, un racconto mitico che qualcuno ha iniziato a narrare un sacco di tempo fa e che ancora oggi si tramanda di generazione in generazione.

Quella storica dozzina di apostoli evangelici che per anni girò le piazze d’Italia predicando il verbo pallamanistico  cominciò ad esaurire la spinta propulsiva  nel 1976.

Chi si sposò, chi mise al mondo qualche figlio, chi cambiò la macchina e chi l’amante…insomma le normali vicissitudine della vita che inesorabilmente andarono a modificare e  ad influire sugli stili di vita e sulle priorità.

Fu così che si cominciarono a perdere pezzi per strada, la goliardia si trasformò in stanchezza e in routine e complice anche la crisi economica, la Pallamano Modena andò incontro alla sua prima retrocessione.

Il Campionato 1977/78  vide la Pallamano Modena iscriversi addirittura al Campionato di Serie C , perché non c’erano risorse economiche sufficienti neppure per un Campionato di Serie B.

Il testimone passò così ad una nuova generazione di discepoli che con qualche sofferenza, ma con rinnovato entusiasmo riuscirono a ripartire ricostruendo un parco giocatori talentuoso e uno staff tecnico finalmente degno di tale nome che in breve riportarono la Pallamano Modena in serie A: sono gli anni 90…si comincia a parlare di una pallamano nuova, diversa, più professionale….entrano gli sponsor…..arrivano i primi giocatori  professionisti sia italiani che stranieri, migliora la qualità tecnica e arrivano i primi risultati…una finale di scudetto nel 1997, al PalaMolza contro il Trieste (in quegli anni invincibile armata che fagocita scudetti uno dietro l’altro), una Coppa Italia di A2, una Coppa Italia di A1 e una serie di titoli nazionali giovanili, allievi e Juniores a testimonianza del lavoro continuo sul vivaio che continua imperterrito a produrre talenti che troveranno poi la consacrazione negli anni a seguire.

Una crescita continua ed esponenziale fino al 2002, l’anno della fusione societaria fra Pallamano Modena e Pallamano Rubiera che ,con la prospettiva di trovare una sinergia vincente a livello nazionale, e nel tentativo di razionalizzare le risorse economiche unendo sforzi e sponsor danno vita ad un’unica squadra che supera le vecchie ruggini e le ancestrali rivalità campanilistiche : nasce così la Pallamano Secchia.

Il tentativo è ambizioso , ma si scontra ben presto con rivalità ed invidie mai sopite e quello che sembrava un bel tentativo di laboratorio non riesce a trovare il giusto passo  per poter crescere in modo autonomo.

Ben presto cominciano le difficoltà ambientali aggravate da problematiche societarie di natura economica che costringono i nuovi dirigenti a dare forfait.

Si torna così all’antico , Rubiera di là dal Secchia e Pallamano Modena di qua dal Secchia.

Già nel 2008, il settore giovanile modenese, che si trovava sradicato dal proprio humus di cultura e non riusciva a trovare collocazione adeguata per i propri talenti, si era staccato dalla società, e sotto la guida di Sgarbi e Monfredini la Pallamano modenese ritornava a casa; la nuova società prendeva il nome di Scuola Pallamano Modena .

Già nel nome si intuiva l’intento e la mission della nuova società: rivolta prevalentemente ai giovani e alla formazione puntando sulla peculiarità dell’appartenenza al territorio.

Nel 2008 la nuova società si iscrive al Campionato di Serie C guadagnandosi subito la promozione in Serie B mentre la squadra dei più piccoli  debutta nel campionato regionale Under 12 conquistando subito il titolo regionale.

Negli anni successivi si ricostruisce, sull’onda dell’entusiasmo ritrovato l’intera filiera giovanile: under 12, under 14, Under 16, Under 18, Under 20 .

Da 14 ragazzi nel 2008. , attualmente la società conta 130  atleti praticanti.

La prima squadra raggiunge in soli due anni la promozione in Serie A2 e conchiude gli ultimi campionati sempre al terzo posto dimostrando di essere al top della propria categoria.

Nel 2011 arriva Samir Nezirevic, che porta il proprio contributo di professionalità alla guida della prima squadra: sono 3 campionati in cui il Modena, senza mai abbandonare la propria filosofia di valorizzazione del proprio vivaio, prende pianta stabile nel Campionato di A2 diventandone una delle protagoniste principali fino all’ultima quasi trionfale edizione (2013/14) in cui sfiora l’impresa della promozione in serie A arrivando seconda assoluta.